mercoledì 26 maggio 2010
Il Messico nella seconda guerra mondiale
L' 11 giugno 1942 il Messico dichiarava la guerra alle forze dell' Asse e faceva i piani per organizzare il 201° squadrone da caccia.
Un gruppo selezionato di piloti, proveniente da tutti i settori operativi, furono introdotti nello squadrone.Molti di loro avevano già ricevuto un addestramento iniziale di volo in Messico o negli USA.Comunque tutti, indistintamente, 35 ufficiali e 300 uomini, furono inviati per un addestramento di volo a Pocatello, una base dell' US Air Force, nell' Idaho, e addestrati con gli aerei da caccia P-47 americani.
Così il 201° squadrone da caccia messicano fu la prima unità militare messicana a volare fuori dai cieli messicani. Lo squadrone finiva tutte le varie fasi dell'addestramento all'inizio di marzo del 1945.
Poi veniva aggregato al 58° gruppo caccia dell' US Air Force, equipaggiato con i caccia P-47, e di stanza nelle Filippine. Le operazioni di combattimento iniziarono nel giugno del 1945.
Lo squadrone era arrivato a Manila nel maggio 1945 con 52 ufficiali e 244 uomini.
Parteciparono in missioni di bombardamento sull'isola di Formosa e affiancarono la 25^ divisione.
Le missioni che furono effettuate tra il 1 giugno e il 10 luglio 1945 sono state le seguenti:
* 53 voli in missione e 293 sortite, in appoggio alle truppe americane a Luzon, dal 4 giugno al 4 luglio 1945;
* 4 missioni di mitragliamento nell'isola di Formosa, dal 6 al 9 luglio 1945;
* sgangiati 181 tonnellate di bombe;
* furono sparati ben 104.000 colpi;
* 7 piloti furono uccisi in azione, di cui 2 in addestramento negli USA e 5 nelle Filippine.
Poi nel mese di agosto 1945 ci furono le seguenti principali missioni:
* una missione di bombardamento contro Port of Karenko, Formosa, l' 8 agosto 1945;
* una scorta ad un convoglio a nord del mare delle Filippine, il 26 agosto 1945;
In totale i voli in missioni di combattimento furono 96; le sortite offensive furono 785; le sortite difensive furono 6. L'unità perse, fino al dicembre 1945 solo 9 uomini. Le unità danneggiate in combattimentofurono 5.Un veterano del 201° squadrone caccia messicano, Carlos Faustino, fu decorato con "La Cruz de Honor" dal governo messicano. Aveva partecipato a 25 missioni nel Sud Pacifico, abbattendo 6 aerei Zero giapponesi.
Questa "Fuerza Aerea Expedicionaria Mexicana" [FAEM] era al comando del colonnello Cardenas Rodriguez; e il comando del 201° squadrone fu assegnato al 1° capitano P.A. Radames Gaxiola Andrade, in carica fin dal 1° marzo 1945.
Il 201° squadrone della FAEM rientrava a Città del Messico il 18 novembre 1945 e furono tutti ricevuti dal presidente della Repubblica, il generale di divisione Manuel Avila Camacho con il suo governo,come eroi nazionali.
Spie in Irlanda - Agenti tedeschi e IRA durante la seconda guerra mondiale
Il volume di Enno Stephan, giornalista e scrittore berlinese nonché Vice Presidente dell’Associazione tedesco-irlandese, è dedicato al tentativo di avvicinarsi il più possibile alla verità storica per uno dei passaggi più delicati della seconda Guerra mondiale.
L’intento dichiarato è quello di contribuire a ridimensionare due miti dell’ultimo conflitto mondiale: quello di un’Irlanda in apparenza neutrale, ma in realtà favorevole alla Germania, e quello dell’efficienza spionistica tedesca.
È noto come da parte del mondo anglosassone il rifiuto irlandese di concedere agli inglesi stessi l’uso delle basi navali appartenute alla Gran Bretagna fino al 1938 fu considerato come la prova decisiva dell’atteggiamento filo-tedesco dell’Irlanda. Tale ipotesi venne ulteriormente avvalorata, ricorda l’Autore, quando iniziarono a diffondersi voci, via via più insistenti, di infiltrazioni spionistiche tedesche in Eire. Le “temibili spie tedesche”, infatti, si riteneva fossero responsabili, grazie alle informazioni ottenute, delle difficili e precarie condizioni in cui versavano le navi alleate nell’Atlantico, anche a seguito delle pesanti perdite subite.
Dalla cospicua ricerca documentale effettuata e dalle fondamentali testimonianze ottenute di prima mano, l’Autore ha tratto la convinzione che le ipotesi sopra esposte fossero largamente esagerate. Lo stesso governo irlandese dell’epoca, rappresentato da de Valera, aveva in realtà costantemente cercato di contrastare fughe di notizie pregiudizievoli per la sicurezza alleata, che avrebbero anche costituito una minaccia seria ed oggettiva per la vita di tanti cittadini inglesi ed americani, sia civili che militari.
In particolare, gli approfondimenti effettuati da Stephan hanno il pregio di testimoniare, diversamente da quanto da molti ritenuto, quanto scarso spessore abbiano avuto le infiltrazioni tedesche nel territorio irlandese. I temibili agenti tedeschi, in realtà, sono piuttosto da definire, secondo l’Autore, un “insieme di tipi strani”.
Come definire diversamente, tra gli altri, un sollevatore di pesi non più giovane, un avvocato, un capitano di mare, un cameriere di nave, un commerciante di animali e di spezie?
È semplice, date queste premesse, intuire come la maggior parte delle missioni siano miseramente fallite a distanza di poche ore dall’arrivo nel territorio nemico.
La posizione irlandese, d’altra parte, poteva prestarsi a facile strumentalizzazione da parte tedesca, attesa la lotta secolare tradizionalmente rivolta dagli irlandesi contro l’Inghilterra. Nonostante la proclamazione dell’indipendenza, infatti, continuavano a perpetuarsi incomprensioni e rancori, insuperati motivi di contrasto e contrapposizioni.
Situazioni di disagio e difficoltà che si ritrovano, magistralmente descritte con occhi di bambino, anche nel recentissimo volume autobiografico di Hugo Hamilton, Il cane che abbaiava alle onde.
La ferita delle sei contee separate dell’Ulster, inoltre, era una questione aperta tanto per il governo ufficiale quanto per l’IRA (l’Esercito repubblicano irlandese), ed il servizio segreto tedesco pensò di poter far leva su tale contrasto per tirare dalla propria parte gli irlandesi o, quanto meno, per riuscire a predisporre una base operativa contro gli inglesi.
Per tale motivo, nel febbraio 1939, un emissario dei Servizi tedeschi aveva avuto un incontro a Dublino con i maggiori esponenti dell’IRA.
L’alleanza avrebbe dovuto essere vantaggiosa per entrambe le parti: i rivoluzionari irlandesi avrebbero potuto ottenere la riunificazione del Paese, i tedeschi, attraverso azioni di sabotaggio nelle contee dell’Ulster, avrebbero potuto danneggiare notevolmente la Gran Bretagna.
La descrizione dell’Autore si dipana lungo tutto il periodo bellico. Con passaggi puntuali e dettagliati, sono descritte luci ed ombre delle attività delle rispettive fazioni.
Stephan riesce a mostrare con lucidità quanto la realtà sia spesso lontana dai canoni dell’immaginario collettivo, riconducendo imprese ritenute titaniche ed eroiche ad attività umane sicuramente meno clamorose e rocambolesche, notevolmente più incerte negli esiti finali.
BLITZKRIEG TEDESCO A OCCIDENTE
Prima di intraprendere un’offensiva di queste dimensioni intende però assicurarsi le spalle per evitare il pericolo di combattere su due fronti.E poiché Francia e Gran Bretagna avevano dichiarato guerra alla Germania,è quindi indispensabile dare la precedenza alla campagna ad Occidente.In pieno accordo con i suoi generali,Hitler decide di aggirare la linea fortificata francese maginot onde contenere le perdite e ridurre al minimo i rischi.Si trattava quindi di invadere il Belgio e l’Olanda con una azione di sorpresa e di affrontare in campo aperto le Armate francesi.L’ostacolo belga più impegnativo era costituito dal forte Eben-Emael,una piazzaforte munitissima e ben difesa per cui un attacco frontale presentava molti pericoli.Si decide così di sperimentare,per la prima volta nella recente storia,l’impiego degli alianti.questi aerei privi di motore (denominati DFS 230) potevano trasportare reparti di paracadutisti con relativo armamento,trainati da trimotori JU-52 mediante un cavo d’acciaio lungo 70 metri.A circa 12 km dall’obbiettivo potevano essere sganciati dagli aerei e proseguire silenziosamente il loro volo ad una velocità di 125 chilometri l’ora.Con tale sistema la sorpresa del nemico sarebbe stata totale.Il comandante della 7° divisione aerea,generale kurt Student,riceve l’ordine di espugnare il forte Eben-Emael dopo un corso di addestramento di sei settimane e senza che gli uomini conoscessero il vero obbiettivo dell’azione.Alle ore 4,30 del 10 Maggio scatta l’operazione che ottiene un pieno successo: gli osservatori belgi si accorgono dell’attacco solo quando i mille paracadutisti tedeschi hanno già preso terra e iniziano un’azione fulminea dietro le linee nemiche.Approfittando della sorpresa,il forte e tutti i ponti vengono espugnati.Dopo il Belgio è la volta dell’Olanda.I parà tedeschi vengono lanciati sull’aeroporto di Rotterdam precedentemente bombardato dagli Junker 88 e dagli Heinkel 111.Truppe aviotrasportate espugnano poi i ponti di Moeroik,Leiden e Kotwijk.Altre truppe atterrano all’aeroporto di Volkenburg e sulle autostrade appoggiate da reparti delle Waffen-SS tra i quali si distinguono particolarmente la ‘Leibstandarte Adolf Hitler’ e il reggimento ‘Il Fuhrer’.Gli alleati reagiscono inviando dalla Francia la 7° divisione francese e il corpo di spedizione britannico che si riuniranno nella zona fra Aversa,Lowes e Namur dove era previsto lo scontro decisivo.Questa concentrazione nemica nel Nord del fronte era quello che il comando tedesco si attendeva.Il 12 Maggio del 1940 i generali Gauderian,Manstein e Rundstedt ricevono l’ordine di passare all’attacco con 2800 Panzer dei tipi III e IV.I comandanti sono in testa alle colonne e sempre in primissima linea.L’offensiva viene preceduta dal trasporto aereo del Reggimento “Grossdeutsch” dietro le linee nemiche che viene effettuato da 150 Fieseler Storch.Si tratta di truppe speciali che hanno il compito di espugnare ponti,incroci stradali,trincee e di mantenerne il possesso sino all’arrivo dei carri armati.Nello spazio di soli due giorni l’attacco ottiene un successo completo e il generale Manstein può ora spostare l’asse di schieramento delle sue truppe molto più a Sud della line Arres-Boulogne con l’intento di respingere il contrattacco franco-belga e tentare addirittura di annientare le forze nemiche.I due generali,che già in polonia avevano sbragliato in una settimana l’intero esercito nemico,si incontrano il 20 Novembre a Koblenz per preparare i piani di una nuova manovra ‘a falce’,in sostituzione di quella a ‘tenaglia’ già usata con successo.L’intento è di attirare il grosso delle forze nemiche nell’estremo nord della Francia,di spingerle verso la Manica per poi annientarle o costringerle alla resa.All’operazione partecipa anche Rommel che per la prima volta guida i suoi panzer in piena notte.l’intero piano era stato approvato il 17 Febbraio da Hitler.Il 16 maggio il generale Guderian guada con le sue truppe il fiume Maas su largo fronte,appoggiato dagli Stukas che operano incessantemente in picchiata sul nemico.La II e la IX Armata francesi,che pur erano dotate di un armamento superiore a quello tedesco,si disgregano totalmente e cessano di esistere.Intanto i carri armati della IV divisione del generale De gaulle tentano di sorprendere il fianco sinistro del XIX Corpo corazzato di Gauderian,ma senza successo,e il contrattacco di Gauderian costringe De Gaulle a ritirarsi sempre più a Ovest,mentre nella notte fra il 20 e il 21 maggio la II Panzerdivision raggiunge per prima il Canale della Manica.Nel frattempo Rommel,attraversando a tempo di record tutta la Francia,e dopo aver catturato 10000 prigionieri e 100 carri armati,è già in vista di Parigi.Nelle Fiandre le Armate tedesche hanno intanto accerchiato 45 Divisioni francesi e il 24 maggio il generale Guderian lancia la I Divisione e due corpi corazzati in direzione Dunkerque,imitato dai generali Reinhardt e Holth che partecipano all’azione con due corpi corazzati.A questo punto il grosso delle forze nemiche,di cui fa parte l’intero corpo di spedizione britannico,è completamente accerchiato ed ha dietro di sé soltanto il canale della Manica.Il suo destino sembra segnato e Goring telefona ad hitler:”Mein Fuhrer,lasciate a me il compito di annientare il nemico a Dunkerque!”.La reazione di Hitler è negativa e del tutto inattesa:essa lascia di sasso Goring e tutti i generali tedeschi .Il suo ordine è di sospendere qualsiasi offensiva e di non contrastare il reimbarco degli Inglesi e dei loro alleati affinchè possano raggiungere illesi l’inghilterra.Il 26 maggio ha inizio il reimbarco con l’ausilio di migliaia di imbarcazioni di ogni tipo,compresi pescherecci e yachts privati,mentre la luftwaffe e le artiglierie tedesche stanno a guardare.Hitler spiegherà poi ai suoi generali di non aver voluto infierire sul nemico in vista di una possibile pace separata con l’inghilterra ,da lui sempre voluta.Il 15 Giugno cade anche Verdun,che nella Prima Guerra Mondiale era costata la vita a mezzo milione di soldati di entrambe le parti.Il 16 Giugno la XXX Divisione di fanteria entra a parigi.il 17 Guderian raggiunge la frontiera elvetica e mutando la direzione di marcia di 90 gradi conclude la sua marcia verso l’Alsazia,chiudendo in una morsa d’acciaio le restanti Divioni francesi.I prigionieri sono oltre 400.000.A Nord,Rommel conquista di slancio i porti di le Havre e Cherbourg.Il governo francese,attraverso l’incaricato spagnolo,comunica la sua intenzione di intavolare trattative di armistizio e il 19 giugno il Governo tedesco chiede quali siano le condizioni avanzate facendo però presente che la Francia deve consultare anche l’Italia.Il Generale francese Huntzinger comunica che “conditio sine qua non” sarebbe la rinuncia tedesca a disarmare la flotta francese,informando di ciò gli Ammiragli britannici Sir Dydley pond e Alexander.Il 21 Giugno,nello stesso vagone a Compiègne dove era stata firmata nel 1918 la capitolazione della Germania,viene questa volta ratificata,alla presenza del Fuhrer,quella Francese.La campagna di Francia è ora ultimata e come in Polonia si è trattato di un vero blitzkrieg.I caduti Francesi sono stati 121.000,quelli Belgi 7.000,3.000 gli Olandesi.la germania ha perduto sul campo 27.070 soldati.Contrariamente agli accordi intervenuti e alle Convenzioni internazionali,il 30 luglio del 1940 una Squadra Navale britannica compare davanti alla base francese di Mers el Kebir in Marocco e apre il fuoco sulle navi dell’ex alleato,diventato neutrale,danneggiandole gravemente:1.297 marinai francesi perdono la vita nel bombardamento.Hitler prega mussolini di non infierire con le sue richieste su un nemico che si era battuto lealmente.L’Italia si accontenta della giurisdizione sulla Corsica e su parte della costa azzurra,compresa Nizza.
(da sopra a sotto i generali tedeschi Student,Manstein,Runsted e Guderian)
Fonte:rivista Historica n°3 2007 articolo di Giancarlo Domeneghetti.